31 dicembre 2005

Tre, due, uno... uno... Buon 2006!


Un minuto di 61 secondi: se pensavate di averle già viste tutte, questa sicuramente vi mancava. A meno che non abbiate vissuto abbastanza a lungo - ma non è possibile - da testimoniare l'adozione del calendario moderno nel Medio Evo.Succederà però nell'ultimo minuto del 2005: per correggere le variazioni dell'orbita della terra, che si muove secondo ritmi quasi immutabili e quindi sottoposti a microscopiche variazioni (almeno, su scala planetaria) per sincronizzare di nuovo l'ora solare con l'ora "reale" o "assoluta".Gira che ti gira, infatti, il distacco tra il computo atomico e regolare del tempo, insostituibile ad esempio per poter utilizzare i sistemi satellitari di radiolocalizzazione Gps, con quello "normale" è dovuto alle piccole imperfezioni che la Terra ha nella sua orbita secondo l'International Earth Rotation and Reference Systems Service (IERS).La sincronizzazione tra il tempo Universale (basato appunto sulla rotazione della terra) e quello invariabile, ricavato dal tempo di decadimento degli isotopi radioattivi che sono di base per il funzionamento degli orologi atomici avverrà contemporaneamente in tutto il mondo sul fuso orario di Greenwich. Quindi, in buona sostanza, il secondo in più dell'ultimo minuto del 2005 sarà tale solo per chi vive nel fuso orario GMT. Per gli altri, sarà allo scoccare dell'ora intera (o della mezz'ora in pochi, rari casi) a seconda del differente punto sul planisfero.Il dibattito che ha portato alla scelta - per adesso unica - di aggiungere un secondo sta in realtà da tempo facendo accapigliare gli scienziati. Duecento anni fa, quando cioè sono cominciate le misurazioni precise del tempo, le giornate duravano circa due millisecondi meno. Alla fine dell'anno, un secondo sarebbe quindi sempre da aggiungere. Però molti non lo vorrebbero fare.Tra questi, tutti coloro i quali ritengono siano più gli svantaggi che i vantaggi (soprattutto per i tecnologi, che si basano sulla perfetta sincronia tra i mezzi di trasmissione per avere una comunicazione funzionante) affermano che dopotutto per l'uomo medio arrivare ad avere una differenza di un'ora tra un anno e un altro (questa sì che sarebbe notabile) richiede 3600 secondi in più, cioè 3600 anni dando per costante l'avvenuto aumento di due millisecondi. Ovvero, non un problema per l'uomo d'oggi.Invece, chi si occupa di astronomia e sistemi di navigazione crono-ottici, preferisce far riferimento ad un orologio in sincronia con il ritmo giorno-notte che l'esperienza quotidiana ci permette di apprezzare. Questa manche, per il 2006, è stata sicuramente vinta da questi ultimi.

Auguro a tutti voi una buona fine ed un ottimo principio...e che il 2006 possa avverare ogni vostro desiderio.

BUON ANNO !!!